L’isolamento termico è uno dei primi aspetti da considerare nella costruzione o ristrutturazione di qualsiasi tipo di edificio, tanto più se si tratta di quello dove viviamo o dobbiamo andare a vivere.
Per isolamento termico si intende tutti i sistemi e le operazioni che riducono il flusso termico scambiato tra due zone con temperatura differenti e che mira a contenere il calore all’interno degli edifici in inverno, e temperature gradevoli interne in estate.
“Isolare termicamente” significa fare in modo che qualsiasi edificio non disperda inutilmente, nell’ambiente circostante, il calore prodotto al suo interno.
L’isolamento termico ha tre scopi fondamentali:
- eliminare perdite, abbattendo costi inutili;
- creare le condizioni per rendere efficaci e redditizie le successive attività di azzeramento della spesa energetica;
- creare le condizioni per utilizzare macchine termiche meno potenti e meno costose!
L’isolamento esterno, o “isolamento a cappotto”, prevede che il materiale isolante venga messo esternamente allo strato di supporto e protetto da un rivestimento, che può essere una malta, oppure un controplaccaggio.
Si tratta di un rivestimento esterno, realizzato con differenti tipi di materiale isolante (EPS, sughero, fibra di legno, lana di roccia, silicato di calcio o altro) che ha lo scopo di coibentare termicamente e acusticamente l’edificio.
La tecnica consiste nell’applicare sulle pareti, mediante appositi sistemi di fissaggio, dei pannelli isolanti che, successivamente, vengono ricoperti da una rete apposita (chiamata rasatura armata), sulla quale viene poi applicato l’intonaco. I pannelli devono garantire una corretta traspirazione limitare la dispersione del calore dall’interno all’esterno degli edifici è, infatti, uno dei modi principali per risparmiare energia che diventa una priorità soprattutto in presenza di strutture costruite qualche decennio fa, quando non sempre si teneva conto della formazione di ponti termici, né tanto meno dei problemi legati alla riduzione dei consumi energetici e dell’impatto ambientale. Con la conseguenza di forti dispersioni di calore e la formazione di muffe soprattutto sulle pareti nord degli edifici che incidono, non solo sulle tasche delle famiglie, ma anche, e soprattutto, sulla qualità della vita.